Riconoscere i Falsi siti di Ecommerce ed evitare le Truffe: Linee Guida
In quest’articolo andremo a vedere come possiamo tentare di individuare i Falsi siti di commercio elettronico (E-Commerce) al fine di evitare le truffe o fornire dati sensibili ad individui di dubbia onestà.
Internet lo sappiamo è il più grande mercato economico al mondo, dove possiamo acquistare di tutto e dappertutto, ma la costante ricerca dell’affare ci può indurre a volte ad abbassare le nostre difese e quindi cadere in qualche trappola di malintenzionati che cercano il profitto a discapito degli internauti.
A parte i consigli, sempre validi, di affidarsi a siti conosciuti per fare i nostri acquisti, è anche vero che in giro per la rete si trovano delle offerte davvero allettanti messe a disposizione da realtà più piccole e non per questo meno valide, ma come riconoscere un buon sito di vendita online da uno truffaldino? E come essere certi che stiamo affidando i nostri dati anagrafici personali a soggetti che li custodiranno nel rispetto della legge? Diciamo che una ricetta valida per tutto non esiste, ma sicuramente dobbiamo sempre prestare molta attenzione a quello che facciamo sul web, a come ci muoviamo e quali individui incontriamo. Meglio perdere cinque minuti in più durante le fasi di acquisto che mezza giornata poi per fare la denuncia alle forze dell’ordine, considerando che statisticamente sarà molto difficile ottenere il bene acquistato o un risarcimento per via della natura aleatoria che assumono i dati sulla rete.
Quello che mi prefiggo di fare in questo articolo è fornire delle semplici linee guida che ci permettano di stare un pò più tranquilli durante la naviogazione e gli acquisti, senza per questo dimenticare che il buon senso è la prima regola da seguire. Se troviamo un oggetto ad un prezzo estremamente più conveniente rispetto alla media di mercato, già possiamo peensare che forse ci troviamo di fronte ad una potenziale truffa, e questo vale sia per i siti poco conosciuti che per quelli più noti, principalmente di aste online come Ebay, che però non tratteremo oggi, in quanto questa piattaforma di vendita unitamente a quelle di scambio diretto come subito.it richiedono un approfondimento tutto loro per via delle situazioni a cui possiamo andare incontro e di come avvengono le compravendite.
Sovente vi è la convinzione che basta che vi siano un paio di cose note per stare tranquilli negli acquisti, per non parlare di amici parenti e conoscenti che decantano le lodi degli acquisti fatti su internet a prezzi irrisori rispetto a quelli dei centri commerciali e dei negozi fisici. Ma è tutto oro quello che luccica? Come vedremo assolutamente no! Anzi, sono molti più i siti di dubbia provenienza rispetto a quelli seri, per cui vale ancora di più la regola di usare il buon senso e le dovute cautele.
Partiamo da un caso concreto, come a molti è già capitato di fare, cerchiamo di acquistare uno smartphone ed una console individuando il miglior rapporto qualità prezzo, dove per qualità si intende l’esperienza di acquisto. Quindi, apriamo il nostro bel motore di ricerca, nel mio caso google e digitiamo marca e modello del cellulare se ne abbiamo già uno in mente, altrimenti potremmo scrivere soltanto offerte cellulari, miglior prezzo smartphone, oppure usiamo un aggregatore specifico come trovaprezzi che cerca per noi le migliori offerte sul web.
Fatto questo, nella maggior parte dei casi tra i primi risultati avremo le grandi piattaforme di vendita come Amazon, quindi spostiamoci più in basso nei risultati, magari qualche pagina dopo e consultiamo l’elenco. La prima cosa che salta all’occhio è la varietà delle offerte proposte, con differenze tra un prezzo e l’altro anche di decine di euro. E che facciamo? Clicchiamo a caso? Bè in effetti si e no…se non siamo abituati a fare acquisti online ovvio cliccheremo a caso e spulceremo i prezzi dei vari store per trovare quello più coveniente. Se siamo un pò più preparati magari ci saremmo prima un pò informati per individuare e quindi tenere alla larga i siti truffa più conosciuti. In tal senso un buon punto di partenza sono forum, siti web e piattaforme dove gli utenti pubblicano le proprie esperienze di acquisto. Per trovarli usiamo sempre il nostro buon google (non mi stancherò mai di ripetere che google è il nostro amico più fidato su internet ed utilizzarlo nel modo giusto è la prima pratica che dovremmo approfondire), quindi eseguiamo la nostra ricerca mettendo il nome del sito che ci interessa e poi le parole truffa oppure affidabile. Spulciando i risultati molto spesso riusciamo già ad individuare i siti poco onesti grazie alle segnalazioni di altri utenti che purtroppo hanno dovuto fare da cavia tentando un acquisto.
Se il nostro sito non appare tra quelli segnalati come truffaldini non possiamo ancora essere sicuri che effettivamente sia valido, dobbiamo fare ulteriori ricerche e analisi. Molti sono convinti che tutti i siti che abbiano estensione .it siano dislocati su territorio italiano, ma purtroppo così non è, se io abito in america a new york e voglio aprire un sito assegnandogli estensione .it lo posso fare tranquillamente, così come se abito in Italia e vorrei creare un dominio del tipo .ru (russo) o .fr (francese) o .br (brasiliano) allo stesso modo lo posso fare e se utilizzo un provider estero anche i server che ospiteranno le pagine del sito è molto facile che siano dislocati su territorio internazionale, e se incappiamo in una truffa il cui autore si trova all’estero sarà molto difficile fare anche attività d’indagine per via della necessità di richiedere rogatorie internazionali, ossia la collaborazione di autorità estere che per via del numero elevato delle richieste e per la difficoltà di questo tipo di indagini, quasi sempre non vengono concesse se non per importi molto elevati.
Tenendo bene a mente questo particolare, non di poco conto, come possiamo sapere se effettivamente un sito con estensione .it sia realmente in italia? affidandoci a servizi web gratuiti che ci permettano di risalire al provider ed alla dislocazione geografica dei server. Così possiamo visitare siti come https://www.whois.net/ oppure https://www.ripe.net/ e scrivere nell’apposito spazio il dominio del sito (ad esempio www.andyllon.it) e poi leggere i risultati della ricerca che ci forniscono non solo il provider che ospita il sito e la posizione geografica dei server ma anche l’intestatario del dominio stesso se non è stato deciso di nascondere questa informazione al momento dell’apertura del dominio ( e perchè una società onesta dovrebbe nascondere tale informazione?..a buon intenditor..). Per aumentare il livello di sicurezza il nostro sito dovrebbe apparire effettivamente in italia e gestito dalla stessa società o dallo stesso soggetto che viene indicato nella homepage oppure nelle pagine “chi siamo” o “contatti”. In Italia è obbligatorio inserire il numero di partita IVA per le società che gestiscono ecommerce ad esempio, e quindi ottenere tale informazione risulta abbastanza facile.
Qui però subentra un altro falsa convinzione, che se nella homepage di un sito vi siano tutti i dati tra partita iva, indirizzi, telefoni eccetera siamo sicuri che sia affidabile. Anche in questo caso non è sempre così, perchè bravi truffatori sanno come creare una homepage attraente e apparentemente in linea con i regolamenti e le leggi italiane, per cui non ci possiamo limitare solo a questo. Utile sarebbe fare una ricerca con google inserendo il numero di partita iva indicato sul sito e vedere in quali pagine appare, in quali elenchi e quindi farci un idea un pò più certa sull’identità del gestore del sito.
In questa immagine vediamo una parte della homepage di un sito truffaldino che può trarre in inganno moltissime persone, in teoria cè tutto, partita iva, titolare del sito, e le altre informazioni indispensabili, tra l’altro il sito è strutturato molto bene e si vede che è opera di chi sa quello che fa e non un improvvisatore, addirittura viene indicato che il sito è affiliato a trovaprezzi ed altri servizi web noti. In questi casi in effetti è più difficile non cadere nella trappola ma non dobbiamo limitarci ad uno sguardo veloce della home e buttarci a capo fitto nello store, perdiamo qualche altro minuto considerando che è un sito che navighiamo per la prima volta per cui andiamo a vedere la pagina “CHI SIAMO” che solitamente è presente nella maggior parte dei siti web e dove viene spiegata a grandi linee la storia della società e vengono fornite ulteirori informazioni.
In questo caso sembrerebbe tutto in regola, viene indicato che la società opera nel settore da diverso tempo, che è specializzata nella vendita di cellulari ed altro materiale elettronico, e viene indicato che NGI store srl è operativa nel settore dal 1993. Ok, e quindi direte voi? A me sembra tutto a posto no? NO, assolutamente! Sempre utilizzando il nostro migliore amico su internet (Google) facciamo due ricerche, la prima sulla partita iva indicata nella pagina e la seconda sul nome della società per verificare se le informazioni fornite corrispondono al vero e se effettivamente la sede della società indicata è corretta. Perdendo 30 secondi ci accorgiamo che la società esiste in effetti, ma non si occupa assolutamente di vendita di cellulari e materiale elettronico!!!! ma sono stati utilizzati i dati in maniera fraudolenta. Truffa scongiurata. Se poi dovesse rimanere ancora qualche dubbio analizziamo i metodi di pagamento accettati, considerando che tra quelli con la più alta percentuale di sicurezza vi è Paypal
In questo caso come metodi di pagamento vengono accetati il Bonifico bancario e la “Ricarica Postepay”…quest’ultimo uno dei metodi di pagamento più utilizzati dai truffatori che recuperano carte con dati anagrafici di terze persone che spesso e volentieri se le intestano dietro pagamento di modiche cifre (dai 20 ai 50 euro). Se non siamo proprio costretti, e solo per piccole somme nel limite del tetto massimo di 250,00 euro non dovremmo MAI, e ribadisco il termine MAI, accettare di eseguire una ricarica Postepay per i nostri acquisti. Se ve lo state chiedendo il sio e-cellular.it non è più raggiungibile e si è reso protagonista di uno svariato numero di truffe ai danni di ignari acquirenti per diverse centinaia di euro.
A questo punto visto che abbiamo parlato dei metodi di pagamento, tengo a fare una precisazione. Tantissime persone con cui mi capita di parlare tra amici parenti e conoscenti pensano che il bonifico bancario sia un pagamento più sicuro rispetto alla ricarica di una carta di credito prepagata, ed all’apparenza sembrerebbe che sia così, perchè, IN TEORIA, il bonifico è associato ad un conto corrente bancario intestato a sua volta ad una persona fisica o giuridica certa e su cui l’ Istituto Bancario ha già fatto preventivi controlli in sede di apertura del conto, ma anche in questo caso non è così, perchè, e questa è un’anomalia tutta italiana che ultimamente sta prendendo piede anche nel resto del mondo, alcuni Istituti come le Poste Italiane, Banca Sella o Banca CartaLis IMEL SPA (Quest’ultima non esiste come banca ma é solo una Società per azioni nata da un accordo tra Lottomatica e Banca Sella per emettere moneta elettronica, IMEL sta per Istituto per la Moneta Elettronica, cioé carte di debito, al pari della più nota PostePay) permettono di associare un numero di Bonifico bancario ad una carta di credito prepagata! Sembra una roba fuori dal mondo ma purtroppo è quello che accade.
Per un periodo in Italia andavano per la maggiore le carte Lottomaticard, una carta prepagata del costo di 5 euro, fa parte dei circuiti Visa Electron e MasterCard, va prenotata online e ritirata, consegnando una fotocopia del documento di identità, in una qualsiasi dei 37mila tra bar, punti gioco e tabaccherie convenzionate, il che già fa capire la facilità con cui un qualsiasi truffatore potrebbe impossessarsene per commetere poi i reati online. ma quale è stata la “genialata”? dato che l’attribuzione di un Codice IBAN alle ricaricabili Lottomaticard (e delle altre società finanziarie) serve a consentire operazioni aggiuntive per l’accredito di scommesse online, pagamento automatico di utenze, rimborsi eccetera, ma, come sappiamo non é possibile attribuire un Codice IBAN alle carte di debito, in quanto questo è associato come abbiamo ricordato ad un conto corrente bancario, questi signori hanno pensato bene di associarle tutte ad un loro IBAN che, per quanto riguarda Lottomaticard, appartiene a LIS, Lottomatica Italia Servizi S.p.A. via del Campo Boario n. 56/b – Roma: IT 98 T 36000 03200 0A9H00000037 e altri simili. Esistono anche dei tipi di queste carte che vengono definite “Gift” e sono al portatore, ossia utilizzabili da chiunque ne abbia il possesso senza necessità della presentazione di un documento, su cui poi i vari enti come le poste italiane non eseguono verifiche sull’autenticità, per cui, carpiti in frode i dati di ignare persone, i dati vengono utilizzati per l’attivazione di svariate carte su cui poi transitano i soldi provento di truffa che ovviamente vengono prelevati o trasferiti il più velocemente possibile per evitare di vedersi bloccati i soldi dagli istituti di credito o dalla magistratura.
Per non cadere in questa trappola, parlando sempre delle carte Lottomaticard, la prima cosa da prendere in considerazione è l’analisi del codice IBAN che ci viene fornito. Se all’interno della stringa alfanumerica appaiono i numeri 36000 e 03200 sappiamo per certo che non si tratta di un conto corrente reale, ma di uno virtuale associato ad una qualche carta prepagata. Quindi eseguire il bonifico diventa la stessa cosa che fare una ricarica Postepay, con tutti i rischi che questo comporta. Se proprio vogliamo tentare comunque di concludere la transazione (con la speranza che poi riceviamo il bene acquistato) è opportuno fare alcune ricerche online mediante google e inserendo come termini di ricerca il numero IBAN, l’account del venditore, l’indirizzo email del venditore, e se ce li abbiamo anche i dati anagrafici. Questo però non ci dà la certezza che non si tratti di un truffatore in quanto non è detto che già qualcun altro ne sia stato vittima o che comunque lo abbia segnalato da qualche parte.
Diffidate anche quando il venditore vi garantisce la spedizione del bene prima di ricevere il denaro, perché è successo di persone che dopo aver ricevuto il codice di tracciatura del pacco, hanno inviato i soldi, per accorgersi però solo all’arrivo al domicilio della spedizione, di essere stati truffati, e trovare invece dello smartphone una patata all’interno della busta.
Inoltre, sembra ovvio ma conviene sempre ribadire il fatto che, come è spesso accaduto, il truffatore nelle comunicazioni con noi si può rendere disponibile a risolvere il contenzioso manifestando la volontà di volerci risarcire per cui ci chiede i dati della nostra carta per fare la ricarica e paventando diverse scuse che vanno dal folcloristico al fantasioso ci chiede di fornirgli anche i tre numeri di sicurezza della carta (quelli solitamente stampati sulla parte posteriore), così che ottenuti i dati completi della carta ed avendo i nostri dati che abbiamo fornito per la spedizione, può utilizzare i nostri soldi come più gli aggrada in quanto per fare acquisti online viene richiesto l’inserimento in fase di pagamento proprio dei tre numeri sopra. Per cui come si dice “cornuto e mazziato”. Non è poi così ovvio ribadire questa cosa perchè cè ancora chi ci cade e fornisce tutti i propri dati sensibili, per cui bisogna sempre prestare molta attenzione anche quando apparentemente sembra che la cosa si stia risolvendo. D’altronde come diceva il buon Kevin Mitnick (google docet), esperto di social engineering, il primo bug nei sistemi informatici sono le persone.
Fatta questa piccola digressione, torniamo ai nostri siti di vendita e andiamo ad analizzarne un altro molto più amatoriale e costruito in maniera pacchiana
Questo sono due screen della homepage e della pagina dei contatti di un sito che offre in vendita abbigliamento e scarpe di marca. Come salta subito all’occhio la homepage è molto scarna e mancano tutti i riferimenti al titolare del sito, alla società, manca numero partita iva e non cè alcuna informazione sui detentori dei diritti del sito. La pagina contatti allo stesso modo offre solo uno scarno modulo ove poter inserire un messaggio e null’altro. Non ci sono recapiti telefonici, indirizzi email dell’asssistenza clienti. Su questo sito non cè nulla e poi, come qualcuno avrà notato, ci sono anche errori di traduzione, non tutte le aree sono tradotte in italiano, compaiono frasi e scritte in tedesco, e per un sito che vuole farsi credere italiano avendo dominio .it non è un buon biglietto da visita.
Inoltre se andiamo a visitare lo shop ci accorgiamo che i prezzi sono assolutamente fuori parametro, partono già bassi rispetto alla media di mercato e mostrano ulteriori ribassi di oltre il 50%, quindi a meno che non siamo in presenza di un ente benefico che vende merce griffata in perdita, ci troviamo (sicuro) in presenza di truffatori. IL SITO E’ TUTT’ORA ATTIVO E FUNZIONANTE QUINDI FATE MOLTA ATTENZIOEN E STATENE ALLA LARGA.
In questo caso tutto sommato è stato facile smascherare il sito truffaldino, ma andiamo avanti e vediamone un altro
In questo caso cercando una console playstation 4 sono arrivato sul sito buytechsnow (tutt’ora attivo e funzionante) ed anche in questo caso l’offerta sembra troppo vantaggiosa per essere vera, quindi cerchiamo di approfondire un pochetto prima di buttarci nell’acquisto sfrenato.
Come viene indicato nella homepage ed anche nella pagina contatti, tale sito è gestito da una società con sede a bologna
Viene indicata una partita iva ed una sede legale, quindi apriamo google e facciamo la ricerca con il numero di partita iva
Come possiamo leggere nel primo risultato la Partita iva indicata sul sito risulta inesistente!!! Se ancora non siamo convinti possiamo provare la ricerca sul nome della società e l’indirizzo della sede legale che produrra risultati simili, società sconosciuta e sede legale errata. La prova del nove si può fare sempre grazie al nostro più fidato amico (che non cè bisogno di ricordarvi chi sia) utilizzando google maps e la funzionalità street view. Quindi inserendo indirizzo numero civico e città come indicate sulla home ci possiamo facilmente accorgere che non vi è nessuna sede di fantomatiche società di vendita.
Anche in questo caso quindi avendo un pò di buon senso e perdendo cinque minuti del nostro tempo, ci siamo risparmiati un bel pò di soldini magari faticosamente guadagnati.
Ora proviamo a fare un acquisto dal sito cellmaniashop.it (dominio ancora esistente ma sito non più attivo), utilizzando dati farlocchi e indirizzi email fittizi (trattandosi di sito truffa non dobbiamo temere ad utilizzare dati falsi) e tentiamo di acquistare un telefono HTC 10 32GB Gold al costo di 349,00 euro
Dopo aver letto le condizioni e scelto il nostro prodotto lo inseriamo nel carrello, eseguiamo la registrazione al sito e procediamo all’acquisto
Anche in questo caso sembrerebbe tutto andare bene, normale procedura di acquisto con tutti i dati al loro posto..scegliamo il pagamento con bonifico anticipato per evitare di mettere in pericolo la nostra carta ed a conclusione della procedura riceviamo email di conferma e fattura proforma con i dati per eseguire il pagamento.
A questo punto, contenti e felici pensiamo di aver acquistato il nostro bel telefono e come indicato nella mail attendiamo le informazioni sulla spedizione, informazioni che purtroppo non arriveranno mai, quindi inizieremo a tartassare i responsabili del sito compilando il modulo contatti (che non verrà mai letto) o tentando di contattare il servizio clienti (fantasma), ma se avremmo osservato bene ci saremmo accorti di un paio di cosette che ci avrebbero dovuto far drizzare le antenne. Nella copia proforma della fattura viene indicata una società la SpeddyGarden con in indirizzo situato a ferrara ed un numero di partita IVA, ma guardando più attentamente ci possiamo però accorgere che il recapito telefonico indicato in diverse parti del sito come quello da utilizzare per informazioni e assistenza alla clientela non solo è un numero internazionale ma è anche di quelli a maggiorazione di prezzo, quindi in caso di risposta, che nella maggior parte dei casi avviene tramite disco pre registrato, avremo anche la sorpresa nella bolletta telefonica. Ma in questo caso come avremmo potuto scongiurare la truffa? Molto semplicemente avendo l’accortezza di eseguire una delle verifice di cui abbiamo parlato ad inizio articolo, partendo magari dalla verifica sul titolare del sito e la dislocazione geografica dei server se corrispondono almeno in parte a quanto dichiarato nelle pagine web ove tentano di farci credere che trattasi di sito italiano, associato a negozio fisico presente in Italia e gestito da società italiana. Tutto assolutamente falso…apriamo il sito whois.domaintools.com
Copiamo nell’apposito spazio l’indirizzo del sito e clicchiamo su “search”
In dieci secondi netti avremmo appreso che il sito è stato creato in romania a Bucarest e registrato da tale Pola Riccardo, quindi essendoci venuto il dubbio che le informazioni fornite non siano veritiere, eseguiamo una ricerca sul numero di telefono, sui dati del registrante, e su altri dati che siamo riusciti ad acquisire, arrivando alla conclusione che anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un sito disonesto, ed anche in questo caso abbiamo scongiurato la truffa. Ovviamente tutte le nostre scoperte vanno condivise per rendere la vita difficile a questi individui e avvisare altre persone.
Ora qualcuno si starà chiedendo come si fa quindi ad essere sicuri al 100%? Non si può purtroppo ma possiamo ridurre di molto le probabilità, io faccio acquisti online dagli albori della rete, da più di 20 anni e fin’ora non ho mai preso fregature, avendo comunque acquistato un pò di tutto. Quello a cui ho sempre prestato attenzione è principalmente evitare di acquistare beni troppo costosi senza che vi fosse una trattativa face-to-face e poi prestare attenzione a queslle 4-5 cose che ho provato ad elencare anche in questo articolo.
Come abbiamo capito questi personaggi ne inventano sempre di nuove per cercare di fregarci, sta a noi non cadere nella loro trappola e per farlo utilizziamo i loro stessi strumenti sfruttando internet e le nostre conoscenze.
Prendiamo in esame un ultimo caso per capire che a volte basta semplicemente un pò di attenzione al fine di scongiurare potenziali truffe. Nel ricercare uno Smart TV Samsung 3D sono arrivato sul sito www.veraffare.com (attualmente non più raggiungibile) dove il prezzo proposto era molto allettante.
Questa società sembra vendere solo tre categorie di prodotti tra tv, lego e cellulari, ma dato che è la prima volta che acquistiamo da loro non ci limitiamo ad eseguire la semplice procedura di inseirmento nel carrello ma cerchiamo qualche informazione in più, giusto per stare più tranquilli.
Nella pagina chi siamo viene indicato che il sito veraffare.com è gestito da una società la tecnosk, marchio registrato da tectrade ltd (quindi società straniera), e per avere maggiori informazioni viene suggerito di scrivere all’indirizzo email veraffare@outlook.com. Attenzione! Qui il primo campanello di allarme, perchè una società, tra l’altro che opera a livello internazionale, utilizza un indirizzo email del tipo @outlook.com e non un del tipo @veraffare.com? Spesso sono le piccole cose a fare la differenza, dato che tutti i provider internet oltre alla registrazione del dominio ed allo spazio web che ospita il sito, offrono almeno un indirizzo email personalizzato, per cui è un pò strano che una società decida di utiilzzarne un altro appoggiandosi a servizi terzi come nel caso di outlook.com. Ma andiamo avanti e facciamo finta che sia una semplice scelta logistica e che comunque il solo indirizzo email di assistenza non comporta per forza di cose che ci troviamo di fronte a truffatori.
Quindi decidiamo comunque di procedere all’acquisto eseguendo la procedura messa a disposizione dal sito
Anche in questo caso ci vengono proposti due diversi metodi di pagamento, il bonifico bancario e la ricarica postepay. Un momento, la ricarica postepay? Cioè mi volete far credere che la tectrade ltd, rinomata società internazionale affida la gestione del proprio ecommerce ad un altra società, la tecnosk, che utilizza le ricariche postepay senza traccia di ulteriori tipi di pagamento tra i più utilizzati a livello internazionale, come le carte di credito o paypal? Quasi quasi mi viene da ridere, ma analizziamo più approfonditamente le istruzioni sul pagamento:
Abbiamo appurato che il sito è dato in gestione ad una società il cui titolare sembrerebbe tale Pola Riccardo, che poi è lo stesso individuo che risulta come registrante del dominio, ma “stranamente” il bonifico va fatto ad un IBAN intestato ad una terza persona, tale PARZIALE Antonio, e chi è sto antonio? I dubbi aumentano quindi come ulteriore verifica proviamo a vedere i dati riferibili alla Postepay
Ci viene fornito un numero di carta ed un codice fiscale che guarda caso corrisponde al PARZIALE Antonio che abbiamo visto per il bonifico, ed i dubbi diventano certezza quando andiamo ad analizzare meglio il codice IBAN del precedente metodo di pagamento che presenta un 34000 al centro della stringa alfanumerica, il che ci fa capire che il codice IBAN è assoicato non ad un conto corrente bancario ma ad una carta di credito prepagata, e scommettimao che si tratta della stessa postepay indicata per il pagamento con ricarica? Come fare a verificarlo? Servirebbe accertare l’ Istituto di Credito che ha emesos la carta, per cui ci affidiamo ad internet anche in questo caso e utilizziamo un servizio gratuito di verifica e sviluppo iban come www.blia.it
Tana! Abbiamo scoperto che il codice iban si riferisce alle poste italiane, Ufficio postale di Piazza Matteotti 2 a Napoli. Quindi anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un tentativo di truffa che però abbiamo scoperto abbastanza facilmente. Lo so che il tempo è tiranno ma purtroppo la fretta è cattiva consigliera per cui se ci accingiamo ad un acquisto online assicuriamoci di avere del tempo da dedicarci e non fare le cose frettolosamente, il nostro portafoglio ci ringrazierà.
All’infuori di tutto comunque Internet rimane una delle più grandi innovazioni dell’ uomo e continua ad essere una grande opportunità per tutti, un bene prezioso da proteggere e tutelare, ma anche da rispettare e utilizzare con cautela. Come sempre rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda, Buoni Acquisti!